creativa_mente

Il progetto come libertà di pensiero

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Ristrutturazione di una Villa sul Mare

…Vista della cucina dalla zona giorno

Corridoio zona notte, recupero infissi mediante laccatura bianca

Arco di accesso, dalla zona giorno, alla cucina

Sostituzione ringhiera scala di accesso dalla zona giorno a quella notte

Ripristino ringhiera e scale di accesso alla zona notte

Vista sull'accesso al soppalco

AGENDA 2030

SABATO 6 AGOSTO 2022

ORE 14,20

https://notizie.virgilio.it/piu-morti-per-caldo-21-di-mortalita-nella-prima-meta-luglio-classifica-citta-piu-colpite-1538412

Conosciamo tutti gli abiettivi dell’agenda 2030, ma chi sta cercando di raggiungerne uno ?

Si parla di innalzamento delle temperature nel Mondo all’interno di edifici refrigerati a temperature polari….., si invita al consumo e produzioni responsabili, incentivando lo spreco con politiche economiche consumistiche che niente hanno a che vedere col riuso….

Ma davvero l’Uomo è diventato così STOLTO ? Non ha ancora capito che la vita sulla terra prosegue, grazie alla Biodiversità presente nel suolo, che fortuitamente ancora non è riuscito a distruggere ?

La Terra continuerà ad esistere finchè l’uomo lascerà lavorare  i milioni di piante, animali e microrganismi, i geni che essi contengono, i complessi ecosistemi che essi costituiscono nella biosfera.

La paura

il coraggio di gettare il cuore oltre l’ostacolo

Svegliami a Primavera

…ho Paura ad aprire gli occhi.

..https://forward.recentiprogressi.it/it/rivista/numero-21-cambiamenti/articoli/benvenuti-nelleta-delle-incertezze/

…IO MI FIDO DI TE

…la Natura sorride alle avversità e le prende per mano.

…perchè l’albero di Natale si fa Oggi ?

https://www.studentville.it/divertirsi/albero-di-natale-perche-e-un-abete-e-perche-si-fa/

…quel profumo di aghi di pino, che resta appeso ai nostri ricordi … quel fissare una pallina mentre la si appende … quei ricordi che riaffiorano solo a Natale

…questo Natale che albero farò ?

…una fantasia d’albero

…tendo dei fili di corda misti a quelli di acciaio dall’alto di una piantana, fino ad abbracciare il tavolino che ho davanti…

….et Voilà !

..mi pare che a parte la base quadrata…ci siamo

ecco il mio albero di Natale !

emissioni CO2 e cambiamenti climatici

STIAMO VIVENDO PRESERVANDO LA QUALITA’ DELLA NOSTRA VITA ?

ALGHERO SABATO 13 NOVEMBRE
  1. MEDITIAMO SUL NOSTRO STILE CONSUMISTICO
FACCIAMO LAVORARE IL CORPO RIDUCENDO LE COMODITA’

IMPEGNAMOCI NEL RICICLARE TUTTO ELIMINANDO TUTTO CIO’ CHE NON E’ SANO

https://www.pinterest.it/amp/pin/453667362437630871/

Quali sono i momenti più belli della pratica della Architettura ?

...qual’è la fonte di ispirazione per un’ idea in Architettura ?

…riuscire a combinare gli oggetti che hai davanti agli occhi, fino a creare una composizione che rispecchi l’idea progettuale…

Ogni ispirazione è differente, ma un filo conduttore lega il mio modo di operare…trovare una soluzione progettuale con la velocità di un tempo di posa, che non è velocità, ma cogliere lo scatto perfetto dell’ambiente, nella sua forma migliore.

Cosa intende per riuscire a combinare gli oggetti davanti agli occhi?

Il progetto è una creazione di un volume e qualsiasi oggetto davanti a noi è tale;

durante la composizione progettuale, ho davanti agli occhi degli oggetti di dimensioni assai ridotte, rispetto alle dimensioni di un ambiente che devo progettare.., e allora che faccio ? , ne aumento il volume fino a raggiungere quello che meglio si presta alla soluzione che sto studiando.

Se guardiamo intorno a noi, all’ aperto o al chiuso, può capitare di notare degli oggetti disposti secondo un ordine gradevole, i più disparati, dei panni stesi al sole, le ombre che la nostra sagoma disegna nell’asfalto o dei libri con delle penne poggiati su un tavolo, tutti possono essere immaginati come volumi da ingrandire fino ad ottenere una dimensione utile e funzionale per lo spazio che ci troviamo a progettare.

Progettare è dare volume ad un disegno armonico e gradevole, che già esiste.

Nel caso di una ristrutturazione di un ambiente, il cui contenitore esiste già, si tratterà di disporre i nostri oggetti in armonia col disegno iniziale…

Perchè è sempre più difficile vedere delle belle soluzioni progettuali ?

Forse la causa è da riscontare in una sorta di “pigrizia progettuale” che il mondo dell’architettura sta attraversando, alla ricerca di una progettazione che lasci l’impronta comunque nella città, trascurando il più delle volte il concetto di Armonia

E’ vero che Gaudì, nella ristrutturazione della casa Battlò, sconvolse completamente il suo disegno iniziale, imponendosi con linee curve e completamente differenti da quello che era il disegno iniziale della palazzina, ma l’armonia della composizione progettuale, ha fatto si che la sua ristrutturazione, diventasse un “trait d’union” fra i due attigui edifici esistenti.

Di quale Architetto del passato avrebbe voluto indossare i panni?

Di tanti Architetti del passato, di quelli che curavano la realizzazione dell’opera, tanto quanto la progettazione…, una realizzazione architettonica è una creatura che va seguita passo per passo.

…ancora una manciata di giorni e si ritorna a Scuola

…in questi giorni il tema caldo è il rientro a scuola e la maggior parte dei sistemi informativi, evidenzia la necessità del ritorno in presenza….

…ma siamo realmente pronti a ripartire ?

Abbandoniamo qualsiasi tipo di critica sterile e lasciamo il passo, alla voglia di fare Scuola.

La DAD, ha cambiato il modo di insegnare, ma sopratutto ha reso ancor più obsolete le nostre strutture scolastiche, anche se alcuni insegnanti soffrono lo stress del non poter effettuare le verifiche in presenza e ritengono la lezione a distanza una sorta di perdita di tempo…

Perchè non immaginare la scuola come un luogo di incontro dove gli studenti si interfacciano con i docenti, anche attraverso la loro ricerca ?

La soglia d’attenzione durante le lezioni frontali è sempre più bassa, poco più di mezz’ora, perchè non mettere in pratica le capacità dei singoli alunni, impegnandoli nell’attività di ricerca ? Si evidenzierebbero così le singole peculiarità e si spronerebbero nelle loro individualità.

Metodi educativi tipo quello “Montessoriano”, sarebbero capaci di sviluppare negli alunni, non solo le abilità cognitive, ma sopratutto personali e sociali, oltrettutto sempre più richieste in ambito lavorativo.

Se si vuole attuare una rivoluzione metodologico-didattica, occorrerà agire per un cambiamento delle scuole secondarie superiori, in luoghi in cui i futuri cittadini possano integrarsi nel contesto sociale, senza difficoltà; i futuri diplomati sarebbero dotati non solo di un sapere, che è e sarà alla base di tutto, ma anche di quella “intelligenza intuitiva”, richiesta dal mercato del lavoro, in continua evoluzione.

Nel Piano del Consiglio europeo, si afferma, che è “necessario aumentare l’attrattività della professione di docente e rivalorizzarla “; questo aspetto però entra in contrasto con una realtà oggettiva, che è quella dell’invecchiamento del corpo docente.

Forse ci si potrebbe avvelere della grande risorsa, in termini di professionalità, dei docenti Senior, che di supporto a quelli junior, potrebbero coniugare i modi di lavorare, riportando attraverso l’esperienza e l’innovazione, la scuola al passo coi tempi.

E come risolvere lo Spazio Scuola ?

Nella prospettiva che la pandemia si risolva organizzando gli ambienti scolastici in dipartimenti, nei quali curare gli arredi secondo il settore di specializzazione, si consentirebbe una più adeguata fruizione degli spazi della scuola.

Prima della chiusura del primo lockdown, la mia Scuola ha sperimentato questo metodo di lavoro e gli alunni hanno dimostrato di avere una elevata capacità autogestionale, evidenziando inoltre il bisogno di cambiare fisicamente lo spazio fisico di apprendimento, durante la mattina di lavoro.

PROGETTO DI UNO SPAZIO ESTERNO

Il progetto è stato realizzato in località Torralba ( Sassari)

Consiste nella progettazione di uno spazio esterno di una casa indipendente.

Lo spazio esterno era scollegato funzionalmente, non era fruibile e presentandosi chiuso sui tre lati, era di difficile vivibilità, sopratutto durante la stagione estiva .

…il mio Triciclo ” SPACCA !”

quando vuoi dare una nuova vita ad un piatto di un giradischi “Pioneer”

“…era un caldo giovedì d’Agosto…, nella mia testa frullava l’idea che nella casetta degli attrezzi trovava rifugio un piatto dismesso di un giradischi Pioneer…, ogni volta che aprivo la porta della casetta, brillava appoggiato ad uno sgabbello chiedendomi: ” cosa farai di me ? “. “

Era arrivato il giorno; il caldo intenso non invitava ad andare al mare, ma a cercare rifugio dentro casa, al riparo dalla calura estiva e così armata degli stretti arnesi a disposizione, alla rinfusa afferro dalla casetta degli attrezzi, diversi oggetti che avrebbero potuto creare una costruzione intorno al mio piatto ” Pioneer “…:

  • quattro aste piatte di metallo legate fra loro
  • un bastone di legno circolare
  • altre aste di legno varie
  • viti
  • bulloni e quanto riesco ad afferrare nel fondo della mia magica scatola degli attrezzi

Inizio ad assemblare i pezzi …

ECCO A VOI…….

La Sardegna : “la perla del Mediterraneo “

La sardegna paga la scarsa capacità imprenditoriale e una inadeguata capacità a pianificare da parte delle amministrazioni

Il Sardo non promuove il patrimonio della sua isola, quasi a volerne nascondere, per tutela, la sua ricchezza ai turisti che si trovano a soggiornare nell’isola;

Questi comportamenti, sono stati letti come giustificazione a conservarne la bellezza selvaggia .

Per ciò che mi concerne, non è accettabile in una società com’è quella attuale, pensare di ricondurre il turismo ai soli tre mesi della stagione estiva; condizione per la quale i giovani sono costretti a cercare lavoro altrove.

Concepire il turismo 12 mesi all’anno, consentirebbe di recuperare la ricca storia di cui la sardegna vanta in termini di cultura, intesa come tramite di un passato che ha tanto da raccontare e del quale restano siti e luoghi a conferma di tradizioni e personaggi.

Per rafforzare questa idea di come la sardegna potrebbe promuoversi, nel mondo, riferisco alcuni aneddoti, di mie esperienze, come quello vissuto qualche giorno fa; uno, riguarda l’asinara, l’isola nell’isola e l’altro, il cuore della sardegna.

L’ASINARA

La prima, l’isola nell’isola “La meravigliosa Asinara”, ha una storia plurimillenaria raccontata da pochi, perché non divulgata e al di là delle sue meravigliose coste, giustamente oggi protette; a chi la visita oggi, non è offerto molto su ciò che riguarda la sua storia, su ciò che grazie alla sua posizione strategica nel mediterraneo, ha fatto si che l’uomo vi si insediasse,  fin dalla preistoria, come testimoniano le presenti domus de janas.

Sull’isola abbiamo presenze di tracce risalenti al neolitico e grazie alla ricchezza di insenature e approdi sicuri, è sempre stata frequentata da popoli del mare, che ci hanno lasciato importanti tracce del loro passaggio; un’altra pagina importante  che riguarda sempre l’Asinara, risale alla  prima guerra mondiale, c’è un ossario, in cui il governo austriaco e la diocesi di Sassari fecero trasferire negli anni ’30 i resti dei caduti che erano stati sepolti nelle fosse comuni, a differenza di quel che si è fatto per la colonia penale e il carcere, chiuso intorno agli anni 80, non c’è un museo che documenti quella pagina di storia, che pure meriterebbe di essere considerata come “una lezione sulla follia della guerra”.

Attualmente l’isola è un parco naturalistico, ma è difficile catalogarla come tale, infatti per chi approda all’Asinara, si presenta uno scenario, che poco ha a che fare con un parco naturalistico…., abbiamo ancora la presenza di fabbricati ridotti a rudere e non protetti, dei quali non è descritta la “storia”, gli animali presenti nell’isola non sembrano in salute e tutt’intorno si respira un’aria di desolante abbandono, “un’Oasi naturalistica“, non può essere aperta al pubblico, se non viene dotata di giusti servizi per l’accoglienza, la conoscenza e conseguente rispetto dei luoghi.

CALA SISINE

E ancora spostandoci verso le coste nella zona di Baunei, centro della Sardegna, troviamo una meravigliosa spiaggia protetta, “Cala Sisine”, sicuramente ad alto valore ambientalistico, alla quale è possibile accedere solo mediante una camminata di circa 30 minuti,  dove in contrasto a due passi dal mare, troviamo un punto ristoro alimentato con gruppo elettrogeno ad alto impatto e sulla quale spiaggia, attraccano ad intervalli di circa mezz’ora, delle imbarcazioni che scaricano sulla spiaggia, centinaia di turisti, arrivando a solcare la battigia con la prua della barca; questo a mio avviso non corrisponde al rispetto della Natura.

Le Istituzioni dovrebbero spendere delle finanze per organizzare dei sistemi di fruizione delle spiagge, funzionali, a impatto zero, peraltro esistenti già nel territorio Nazionale, non possiamo continuare a bearci delle nostre bellezze naturali e non fare niente per proteggerle e renderle fruibili nel rispetto vero della Natura….

L’ARTE IN SARDEGNA …

Lo scorso weekend sono andata in visita a Ulassai, che ha dato i natali ad una famosa artista Sarda di nome Maria Lai, le cui opere sono in giro per il mondo e in questi giorni non sono presenti nel museo; il museo però era regolarmente aperto e richiedeva un biglietto di ingresso; questa è una pesante leggerezza nei confronti del turista visitatore, ma soprattutto, nei confronti dell’artista….,

Sarebbe meraviglioso richiamare l’attenzione dei responsabili della Gestione del Patrimonio artistico culturale ambientalistico   e archeologico della Sardegna !,

perchè ritengo che in Sardegna non manchino, nè le professionalità, nè le idee e nè le capacità progettuali, per intercettare i copiosi fondi che la Comunità Europea mette a disposizione per la valorizzazione, tutela e recupero del patrimonio culturale e ambientalistico di ogni paese.

Sandra Scanu

… a volte dei piccoli oggetti, hanno per noi una grande importanza.

un piccolo giocattolo, un ninnolo gelosamente conservato dentro un cassetto, che quando apriamo, ci riporta alla mente dei ricordi lontani…non abbiamo mai pensato di esporlo, non trovando il modo per giustificarne la sua presenza su una mensola o su un mobile…

…ma lui è li e quando capita di inconrarlo con lo sguardo, quando rovistiamo dentro il cassetto, riappare…, allora perchè non portarlo alla luce rendendogli il giusto omaggio ?

Curiosando in una casetta che funge da ripostiglio, dentro una scatola polverosa, ho ritrovato un modellino di una moto a me molto cara quando ero bambina….,giocai tanto con lei, fino a quando la ruota di davanti col manubrio, non si staccò dal resto della moto……un pò ammaccata e scheggiata nella sua vernice, ha sempre riporattao alla mia mente, la gioia dei momenti di gioco e allora oggi ho pensato…

Perchè non mettere in luce la gioia che questo modellino conserva immutata nel tempo ?

…trovo nel terrazzo un pezzo di legno rettangolare ….

UN BARATTOLO DI STUCCO…

Spalmo sualla tavoletta di legno una quantità generosa di stucco, fino a coprire completamente il lato…

…e delicatamente adagio la mia moto sullo stucco, come se fosse una nuvola, unendo le due parti staccate e restituendo all’oggetto la sua originaria bellezza…

il Mare, è la nostra guida…

…amo il rumore della risacca e il suo senso di libertà… mi perdo nel suo celeste e penso che nessuno sia in grado di resistere al suo fascino…

…vivo su un’isola favolosa,”la Sardegna”, i profumi delle macchia mediterranea che il vento sparge nell’aria, riescono a cancellare tutte le paure e il profumo della salsedine è pura magia …

in riva al mare ti sembra di parlare con Dio e sotto la sabbia è sepolto il mistero della vita…,un giorno molto grigio di febbraio, pioveva a dirotto e faceva un gran freddo, con un gruppo di persone, guidate da una chamana, siamo andate in una spiaggia nelle vicinanze di Alghero e una volta arrivati, ci siamo levate le scarpe e abbiamo affondato i piedi nella sabbia bagnata e fredda….

…abbiamo chiuso gli occhi cercando di percepire coi piedi il calore della terra…, non è stato immediato , ma nel giro di poche decine di minuti i nostri piedi si sono riscaldati fino a sentire quasi irressitibilmente calda la sabbia, quasi come in una giornata di sole…

La Sardegna è una terra antichissima e le rocce su cui la sabbia di alcune spiagge si adagia,  risalgono a 570 milioni di anni fa…

Quanto è importante rinnovare e cambiare la posizione degli arredi all’interno della nostra abitazione ? ….è FONDAMENTALE

La semplicità della distribuzione funzionale interna di una abitazione, genera degli spazi convertibili all’infinito.

Concorso di idee per la ristrutturazione di una casa su tre livelli

Nella distribuzione funzionale degli ambienti di questa abitazione”, si è cercato di privilegiare la luminosità degli ambienti.

I vani sono costituiti da un piano cantinato, dove troviamo due camere da letto, complete di cabina armadio, di cui una ha l’uso esclusivo del bagno; un’ampia zona living, dove troviamo la scala per accedere al piano terra e una zona studio, che all’occorrenza con un divisorio mobile, può trasformarsi in una comoda stanza da letto.

Al piano superiore, si accede dalle scale prima citate, che smontano in una zona filtro, dalla quale si può accedere al bagno, alla cucina e all’ampio salone, pensato con comode sedute di varia natura, sulla quale si apre una serra bio; separata da una parete attrezzata, sulla quale si potrebbe collocare la TV, troviamo la sala da pranzo, collegata alla cucina attraverso una funzionale zona filtro, dotata di arredi che possano accogliere l’apparecchiatura e tutto ciò che necessita nella zona pranzo; infine troviamo la cucina, ideata ad accogliere gli arredi menzionati dal committente. Infine al piano superiore, come suggerito dal cliente abbiamo destinato l’intera area a zona letto, a destra delle scale troviamo la cabina armadio e a sinistra la zona letto; anche questa dotata di comodo bagno. L’idea progettuale è stata quella di creare ambienti semplici e funzionali, così da rendere l’abitazione accogliente e moderna.

PIANTA DEMOLIZIONI E RICOSTRUZIONI
PIANTA PROGETTO

I CINQUE SENSI

…i nostri sensi colgono tutti gli stimoli presenti nell’ambiente…

E’ curioso osservare come i nostri sensi lavorino continuamente all’unisono e si compensino quando uno di loro è distratto,

Vi è mai capitato di camminare chiudendo gli occhi ? Avete notato come riuscite a percepire maggiormente i profumi che vi circondano e quanto questi vi aiutino a riconoscere gli ambienti?

Ristrutturazione della zona giorno di un appartamento

A volte basta valorizzare alcune caratteristiche presenti all’interno di una abitazione per migliorarne la loro funzionalità, rendendole così, protagoniste del progetto stesso.

L’intervento è consistito nel rendere un unico ambiente la zona giorno di un appartamento su due livelli, questo si è ottenuto demolendo i muri che delimitavano la cucina e quelli che chiudevano la scala che porta al secondo piano, rendendola buia e poco valorizzata.

SOLUZIONE PROGETTUALE

Il fulcro per la scelta progettuale è stata la scala, infatti rappresenta un elemento importante per una casa che si sviluppa su due livelli, così si è pensato di metterla in luce valorizzandola, ampliandone lievemente la sua larghezza e rendendola visibile dalla zona giorno e al contempo luminosa; inoltre si è pensato di sostituire l’attuale camino, forse un pò sovradimensionato per la zona giorno, con un camino design, esteticamente gradevole e molto funzionale durante l’inverno. Sarebbe inoltre gradevole chiudere con una struttura precaria a vetri l’attuale terrazza, così da rendere più ampia la zona giorno e al contempo più fruibile.

SIMULAZIONE STATO IN PROGETTO
SIMULAZIONE STATO IN PROGETTO

Progetto di una residenza di lusso

Descrizione del Progetto

L’idea di residenze di lusso, nella mia fantasia è stata da subito quella di immaginarla come capace di esprimere nella sua forma esterna, le caratteristiche di, unicità, eleganza e funzionalità. Così da subito ho voluto evidenziare tutti gli elementi compositivi, ad iniziare dalla imponente scala di collegamento delle residenze dei due piani superiori, che con la sua linea curva, funge da cerniera fra le varie parti della struttura e così anche l’elemento di copertura, reso funzionale, grazie all’ampio tetto giardino di pertinenza delle residenze dell’ultimo piano, che contribuisce ad evidenziare il carattere di funzionalità dell’intera struttura. L’elemento scala è concepito aperto nei lati curvi, che può essere immaginato chiuso con elementi vetrati precari, tali da non essere computati come aumento della superficie utile. La posizione delle scale inoltre è stata concepita in un punto strategico, così da rendere possibile la suddivisione della struttura in due appartamenti per piano.

La suddivisione funzionale dei singoli appartamenti ha seguito le linee guida dettate dalla committenza e sono presenti diverse soluzioni per piano.

Ristrutturazione e cambio di destinazione d’uso di un immobile

…uno Studio professionale diventa un monolocale, dotato di ogni confort.

QUESTA ERA LA SOLUZIONE INIZIALE
UNO STUDIO PROFESSIONALE, COMPOSTO DA DUE STANZE, UN BAGNO E UNA PICCOLA SALA D’ATTESA

La richiesta dei clienti era quella di trasformare lo studio in un monolocale e dopo aver analizzato assieme le problematiche relative alla fattibilità, abbiamo lavorato sulla soluzione più congeniale, arrivando a questa soluzione:

LA SOLUZIONE PREVEDE UN INGRESSO, CHE FUNGE DA ANTIBAGNO, UNA ZONA LETTO DELIMITATA DA UN ARMADIO- LIBRERIA DIVISORIO, CHE PERMETTE DI DELIMITARE GLI AMBIENTI, MA CHE AL CONTEMPO PERMETTE IL RICAMBIO D’ARIE E DELLA LUCE NELLA ZONA LETTO, INFINE IN PROSSIMITA’ DELLA PARETE FINESTRATA SI E’ PREVISTO DI POSIZIONARE LA CUCINA CON SALA PRANZO E ANGOLO RELAX.
BUONA VISIONE

Primavera, forme, bellezze e colori…

…la Natura, da grande Artista quale è, nell’anticipare la Primavera, ci richiama a recuperare l’entusiasmo, con il quale dare colore alla nostra quotidianità.

…ogni attimo della nostra vita è unico e irripetibile e così lo stesso angolo, lo stesso tavolino, la stesso arredo della nostra casa, se osservati durante l’intero arco della giornata, modificano e si rinnovano nei colori e nelle sfumature, regalandoci la percezione di un cambiamento dei nostri ambienti e del nostro vissuto.

La Natura così ci insegna a leggere l’importanza delle sfumature e dei particolari; a volte all’interno della nostra casa, regna la FISSITà degli ambienti nei quali pervade la monotonia e allora che fare … ?

Ascolta la natura…, perchè le sue luci, i suoi attimi i suoi profumi…, le sue forme…ti consentiranno di dare ad ogni angolo della tua casa e ad ogni oggetto la giusta collocazione;

Ti è mai capitato di acquistare un oggetto e di collocarlo su un mobile..?, nell’osservarlo inizialmente e continuamente, lo sposterai fino a quando, le diverse ombre renderanno merito alla sua forma e così allora sceglierai il posto congeniale necessario a valorizzare tutto ciò che ha accanto.

…questo è dare “Vita alla Vita” !

…la Sardegna, offesa da costruzioni che non si sposano con la Natura

…se guardiamo il territorio Sardo, con gli occhi di un uccello in volo, scorgiamo un luogo variegato, composto da una parte orientale, costituita da diversi gruppi montuosi a tratti aspri e molto ripidi e da una parte occidentale caratterizzata dalla prevalenza di zone collinari.

La morfologia del territorio Sardo, si presta in maniera particolarmente ideale alla progettazione di bio-architetture, riuscendo creare un continuum armonico di grande effetto.

Il video è frutto di una raccolta di lavori, realizzati da diversi Architetti in Sardegna ed in altre parti del mondo e il mio intento vuole essere quello di cercare di evidenziare dei modelli da perseguire per progettare impattando meno sulla Natura.

Questo modo di Progettare, riconcilierebbe l’Uomo con la Natura..

La Musica delle parole

A volte sembra difficile cambiare punto di vista,

                                                                           altre lo facciamo senza rendercene conto; il risultato è disarmante

Con l’avvento dei social e della multimedialità, assistiamo ad un  fenomeno di isolamento  sociale, che interessa diverse persone, ma dove sta la differenza tra una relazione online o in presenza ?

Insegno da trenta anni nella scuola superiore e in questi anni ho cercato di interagire con i ragazzi avvalendomi di tutti gli strumenti necessari per interagire  con loro, il  linguaggio fatto di espressioni del corpo, di sguardi e gestualità, che molte volte mi ha aiutato a capire meglio quelli che erano i loro bisogni, rispondendo a volte a domande interpretate e non realmente illustratomi…, tutto questo, penso che abbia limitato la loro capacità di espressione, perché involontariamente ho contribuito a non stimolarli più nel cercare  le parole adatte a  domandare una qualcosa di preciso.

Da una ricerca fatta su degli studenti liceali, nell’arco temporale di 50 anni, si è evinto che il numero dei vocaboli conosciuti dagli stessi, sia sensibilmente diminuito, passando da circa 1600, intorno agli anni 70, per arrivare a circa 600/700 negli anni ’90, fino ad arrivare ai giorni nostri, ad un numero sensibilmente più basso, pari a circa 300 parole.

Solitamente si attribuisce il  principio di questo fenomeno all’avvento degli sms in principio, poi delle chat via internet, per finire poi sui  social, ma che ruolo abbiamo avuto noi educatori, nei confronti dei ragazzi che ogni giorno di più perdevano l’uso e la padronanza della propria lingua? Abbiamo contribuito ad incrementare atteggiamenti impulsivi che non hanno bisogno di un linguaggio ? Abbiamo contribuito a ridurre il numero delle parole nel loro vocabolario? Abbiamo confuso le loro idee facendo credere loro che l’emozione sia un fenomeno naturale che non richiede competenze emotive ? Che per formulare un pensiero non siano necessario conoscere tante parole?

Perchè se è vero che  molti studiosi concordano sul fatto che dall’ottanta al novanta percento dell’informazione che riceviamo viene comunicata non solo non verbalmente, ma si verifica al di fuori della nostra consapevolezza (Hall 1968; Ting-Toomey 1999, ecc.);e “circa l’80% delle informazioni che raggiungono la corteccia cerebrale passa dall’occhio, solo l’11% dall’orecchio” (Balboni 2007, p. 57). L’interazione è quindi costituita, oltre che dal linguaggio verbale, anche da comportamenti, atteggiamenti, espressioni, gesti, ecc.

Di conseguenza noi abbiamo mancato nel nostro modo di  trasmettere alle nuove generazioni la vera Cultura del tramandare la storia dei propri avi, le proprie conoscenze, la Cultura che è fatta anche di tante parole;  e per quanto detto potremo fare tutto questo  attraverso diversi modi, il racconto, la lettura o il dialogo….

Perchè il pensiero sarà tanto più profondo e stimolante, quanto più saranno le parole utilizzate per raccontarlo.

E forse per raccontare un pensiero non ci si dovra’ guardare negli occhi,
perché l’ascolto sarà l’unico senso attivato,
capace di saper ascoltare anche la punteggiatura.

“Il fascino del soppalco…”

…perchè quando ci troviamo a visitare un locale che ha dei soffitti alti, proviamo un senso di smarrimento ?

… vi è mai capitato di entrare in un grande magazzino ed avere la sensazione di “testa leggera?”, oppure visitare una piccola boutique e sentirvi sereni e avvolti dall’ambiente che vi circonda ?

…il mio pensiero è che cerchiamo continuamente un rifugio, dove poterci sentire un tutt’uno con ciò che ci circonda, senza doverci concentrare a trovare i confini materiali dello spazio in cui ci troviamo; un ambiente avvolgente, a mio parere, ci fa star meglio.

E così, anche un soffitto più vicino a noi, ci restituisce una sensazione più vicina alle nostre dimensioni, più palpabile, più nostra; se la nostra abitazione ha un soffitto lievemente superiore ai 2,70 m., magari intorno ai 3,00m., è facile creare un ambiente dove poterci rifugiare, sdraiati su un comodo materasso e al contempo, nella parte inferiore, ritagliare uno spazio di lavoro che favorisca la concentrazione dentro uno spazio funzionale…

LA STANZA DENTRO LA STANZA

…In una stanza delle dimensioni di circa 4,00m x 4,00m, scegliete lo spigolo, dove poter far nascere il vostro soppalco, si preferisce uno spigolo, così da poter incernierare le travi al muro, così da evitare il più possibile elementi verticali ( pilastrini), che scaricano il peso sul solaio.

..Vediamo qua sotto un esempio…, immaginiamo una stanza delle dimensioni di circa 4,00m x 4,00 m.,

SCHIZZO AMBIENTE

….è preferibile destinare una dimensione di 2,00m x 2,00m., così avere uno spazio utile per accogliere un letto matrimoniale, nella parte superiore e dimensionalmente funzionale, nella parte sottostante.

ELEMENTI NECESSARI PER LA REALIZZAZIONE DEL SOPPALCO

Una volta presi i giusti riferimenti, vediamo il lavoro nelle sue fasi ….

PILASTRINI SUI QUALI BLOCCHERO’ LA TRAVE N°1
VISTA DALL0 SPAZIO SOTTOSTANTE IL PROSSIMO SOPPALCO
POSIZIONAMENTO PERLINE
REALIZZO UNA SCALA ARREDO PER ACCEDERE COMODAMENTE AL SOPPALCO
RISULTATO FINALE
ANGOLO STUDIO
IL SOPPALCO

LA STANZA DENTRO LA STANZA

Oggi ho sellato un cavallo di pezza

…era bello anche nudo, ma osservando le pieghe assunte da un porta documenti in pelle inutilizzato, mi è venuto in mente di realizzare per te una sella ….

Forbici, un foglio di carta per realizzare il modello di costruzione, alcuni chiodi, martello e via a smontare la piccola borsa per recuperarne la pelle…., prendo le misure e disegno sulla carta l’impronta della sella proporzionata alle tue misure e poi con dei bottoni a clip…… et voilà

…Oggi ho disegnato un sogno…

tante volte si provano sensazioni che si vorrebbero esternare, ma non si trovano le parole e allora si cercano atri mezzi per comunicare e guardando al passato, si pensa come poter dare corpo ai sogni…

…mi sveglio nel cuore della notte e interrompo il Sogno con il quale ho provato la sensazione di attraversare il mare con una barca.

Non so bene che tipo di barca fosse, forse a motore e la sensazione che provo è quella di correre veloce a pelo d’acqua, come per raggiungere l’infinito…, davanti nell’orizzonte ci sono tante altre barche, con le quali potrei entrare in collisione e allora viro verso la spazialità e la libertà …

In fretta mi alzo, doccia e colazione e poi esco per comprare dei colori, con l’intento di disegnare il mio sogno, ma niente, tutto è chiuso e in questo periodo così incerto, mi impongo di riuscire a disegnare ciò che mi suggerisce il cuore.

Afferro un vecchio barattolo di stucco secco, lo diluisco con acqua, aggiungo un fondo di colore bianco preso da un vecchio barattolo e do corpo al mio Sogno, con delle matite colorate…

… Questa è la realtà che vorrei disegnare… Ora …

Gli spazi accessori all’ingresso di una casa, in questo particolare momento, quanto sono importanti?

Nelle zone di ingresso della Casa, oggi più che mai gli spazi filtro, sono diventati indispensabili. Molte volte mancano gli spazi da destinare a tale funzione, però sarebbe opportuno che si cercasse di ritagliare una superficie, magari da destinare al ricovero delle scarpe e a tutti gli indumenti che hanno avuto contatto col mondo esterno.

Nei paesi scandinavi e in altri paesi del Nord, hanno l’abitudine di lasciare le scarpe al di fuori della casa, cioè destinare una parte del pianerottolo di accesso agli appartamenti a tale funzione fa parte della loro cultura, forse anche noi dovremo abituarci. Inoltre è molto importante, anche avere un luogo nel quale appendere gli indumenti quali giacche e cappotti, usati all’esterno, quindi avere uno spogliatoio o appendiabiti in prossimità dell’ingresso è di fondamentale importanza.

…quando l’Architetto è la concretezza delle idee del Committente…

Tutto ha inizio con l’acquisto di un rudere….

il coraggio di ristrutturare e consolidare l’immobile conservandone le originarie forme…

il risultato dopo l’intervento di ristrutturazione

Gli esterni…

l’ingresso al piano terra

a sinistra oltre l’apertura si accede alla zona notte, a destra alla zona cucina pranzo

un bagno nella zona giorno

dalla zona giorno si accede alla prima stanza da letto

dalla scala si si accede alla zona notte del primo piano

sulla destra la camera da letto matrimoniale col bagno

alla sinistra salendo le scale,troviamo una camera da letto singola, completa di bagno, dalla quale si accede ad un soppalco…

Lampada in tessuto

Oggi creiamo una lampada che dovrà espandere una luce soffusa…

Prendiamo una palla per pilates e rivestiamola con della pellicola trasparente…, sarà la nostra base su cui lavorare.

incolliamo con della colla vinilica un patcwork di carta stampata anni 60 e stoffa …,lasciamola in posa per 48 ore e poi coliamoci su del gesso scagliola per compattare il tutto. Sgonfiamo la palla da pilates, estraiamola e schiacciamo la parte superiore, fino ad ottenere una semisfera…..

Intrecciamo delle stoffe di lino bianco, che andiamo a cucire alla struttura fino ad ora creata, per garantire alla luce di filtrare…

Creiamo il collegamento elettrico e…

….Accendiamo

…”Soffermarsi a guardare ciò che si ha, rivela quanto a volte si sottovalutino i privilegi di cui si gode…”

…in questo Blog mi piacerebbe risolvere problematiche inerenti la CASA e allora lancio un Hashtag #Progetta_e_arreda_la_Tua_Casa_!

…ciò che vorresti fare o cambiare nella tua casa, può essere realizzato !

RAcCONTami cosa vorresti fare……e io ti risponderò

lo spazio che vivi, rispecchia la tua persona ?

a volte ci sentiamo avvolti dallo spazio che ci circonda, altre no.

  • Vi è capitato di trovarvi all’interno di un ambiente ed avvertire una sensazione di benessere o al contrario un forte disagio ?
  • avete mai pensato di modificare la disposizione degli arredi di un ambiente con la facilità con cui si cambia un abito ?